Serata così…

Giornata lunga e laboriosa, perchè ho voluto preparare per la festa dell’Epifania, dei biscotti che la mia mamma ci faceva trovare il giorno della Befana al mattino per colazione. E’ una tradizione che ho portato avanti, così ne ho preparati un bel po’, più altre cose per chiudere in bellezza questa serie di festività, belle per carità, ma tante, troppe tutte insieme!!!

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Pensando…

Oggi mi voglio tenere ,volutamente,la mente occupata da qualche pensiero lontano dalla quotidianità.

Visto che ne facciamo tanto uso, cosa ne dite se parliamo un po? delle parole?

Avete mai pensato che alche loro hanno una storia? Che prima di entrare nei vocabolari viaggiano per secoli ,tramandati, per iscritto,ma anche e soprattutto,di bocca in bocca.
Attraversano Paesi e tradizioni.

Gli studiosi, etmologi si chiamano,ne seguono le tracce come segugi,ricostruendone il cammino.

Delle 134mila voci registrate nello Zingarelli,circa il 70% deriva dal latino,le altre hanno radici francesi,greche,arabe,tedesche,spagnole e persino cinesi?come ?ketchup? ,un adattamento inglese dell?espressione ke-tsiap,che a Pechino è la salamoia di pesce.

Più della metà delle nostre parole italiane,ha una storia piuttosto oscura.
Questi sono gli esmpi che ho trovato:

Razza = per secoli si è creduto che derivasse dal latino ?Generatio ( Generazione) o Ratio ( natura, qualità). Oggi invece si ritiene che provenga dal francese antico ?Haraz?,ovvero, allevamento dei cavalli.

Scacco = Il nome nasce dalla formula arabo-persiana che segna la fine del gioco, ovvero?shaha mat,? il re è morto. Da cui scacco matto. La parola shah è ripresa in Persia come titolo del sovrano,lo Scià. Da shah si è poi passati al provenzale escac,quindi all?italiano scacco.

Trovare = Per l?etimologia di questo termine,ci sono solo ipotesi. Le 2 più serie: che derivi dal popolare turbare (ovvero battere l?acqua con un bastone per stanare i pesci),oppure tropare,che significa comporre versi,e quindi trovare le parole per scrivere le poesie.

Nostalgia = La coniò nel 1688 un giovane alsaziano per indicare nella sua tesi di laurea la malattia che coglieva gli svizzari che militavano negli eserciti stranieri. Inizialmente la parola usata era
?Heimweh? (dolore),ma sembrando poco solenne,fu tradotta in greco e ne venne nostalgia,da nostos ( ritorno) e algos (dolore).

E le parole che derivano dai suoni??!! Le cosiddette ?onomatopee??? ( è stata una scoperta anche per me!!!) ci sono: drin,gnam, sput, tac o zaff, ma anche parole come frullare, ronzare, o tartagliare, coniate nel tentativo di imitare i suoni e rumori naturali o artificiali.

Emblematici i versi degli animali: il bau,bau italiano, equivale al? wauwau ? tedesco,al ?bow-wof? inglese e all??oua-oua? francese.
Invece l?espressione brrr,che indica brividi di freddo e di paura,è identica in tutte le lingue?.pare che anche la locuzione ?a tutta birra? derivi da brr! brr!.

L?elenco delle curiosità sarebbe ancora lungo?ma per oggi mi fermo qua?.

Ciao, alla prossima!

Riferimenti: A…E..I..O..U..